Si terrà sabato 2 luglio alle 20 presso il Palazzo Romano la premiazione dei finalisti della seconda edizione del Bando Letterario internazionale di poesia e saggistica “Veretum”.
L’evento culturale è stato organizzato grazie alla collaborazione tra la Pro Loco di Patù e il Circolo Culturale Mario Luzi di Boccheggiano (GR) e con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune ospitante e di quello di Montieri (Grosseto).
Salvatore Armando Santoro, presidente di giuria, si illumina parlando del piccolo borgo salentino e quando gli chiediamo: “Perchè Patù?”, risponde: “Ho imparato, con il tempo, ad amare ed apprezzare questo piccolo grande paese, la sua storia, la sua bellezza, le Centopietre, Vereto, San Gregorio. Quando un posto ti entra nell’anima, difficilmente riesci a dimenticarlo”.
La “Poesia” e, più in generale la scrittura, hanno da sempre rappresentato il principale veicolo di trasmissione; attraverso le parole i concetti prendono vita e diventano reali, concreti e attuali.
Cos’è la poesia oggi? “La poesia è pace, armonia e ritmo. È sempre stato così e così sarà sempre! Personalmente ho scelto il rispetto delle regole metriche e le poesie in versi. Piacevole ed apprezzabile è anche la poesia in versi liberi purché abbia musicalità e non di riduca ad una semplice prosa scritta in verticale. Aldilà della forma, scrivere richiede istinto letterario. Bisogna conciliare il ritmo, la musicalità, il contenuto, le idee. Le rime e l’accurata scelta delle parole possono fare di un testo semplice un vero capolavoro. Questa non è una materia che può essere insegnata: poeti si nasce (raramente), oppure si diventa, leggendo i grandi (quelli veri!) . Il segreto è quello di riuscire a lasciare il segno con l’incisività di pochi versi”.
Perché, oggi, i giovani sono molto lontani dalla poesia e dalla prosa? “La Poesia è stata soffocata dal materialismo borghese e da falsi modelli consumistici che hanno smorzato emozioni e sentimenti giovanili; la rivoluzione sessuale ha fatto il resto. Con il tempo sono caduti alcuni valori etici e sono totalmente cambiati i costumi. La colpa è anche un po’ della scuola attuale e forse di alcuni insegnanti che non riescono a trasmettere l’importanza di questo strumento veicolare”.
I social possono essere un veicolo di raccordo per i giovani appassionati di scrittura? “La rete è piena di portali poetici. Molti sono frequentati da poeti della mia generazione, ma vi sono tanti giovani che si stanno avvicinando alla poesia. Anche il Bando “Veretum” ha contribuito a sollecitare il senso poetico di molti giovani. Abbiamo avuto dei giovanissimi che nella graduatoria hanno superato gli adulti. Mi riferisco a Chiara Maggio, Sebastiano De Nuccio e Diletta Giaquinto di Patù. Auspico il fiorire di queste splendide rose affinché possano appassionarsi sempre di più alla poesia e alla prosa”.
Luana Prontera