La penombra rivela il suo aspetto al promontorio:
angelico volto dai dolci e lievi pendii,
dama insaziabile di cineree speranze,
scrigno eterno delle umane rimembranze;
una pallida fiaccola si specchia nelle acque,
si impone prepotente nel cielo stellato,
eclissa l'oscurità con regale arroganza,
è il faro degli amanti che si eternano di notte.
Occhi si cercano al chiaro di luna,
si trovano, si perdono, si illudono ancora;
basta l'accenno di un sincero sorriso,
la penombra si squarcia ed è luce sul viso
ed è carezza di labbra che tremano.
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