Sdrucita bambola di pezza, sola -
sei in freddo ripostiglio
né amici qui più corrono a giocare.
Offendono le inutili scarpette
se il marmo vieta ai passi di accennare
un ritmo ormai gelato -
superflue suole a superfluo andare.
Offende pantomima di parole
su ferita mai rimarginata -
non medica il vuoto della fine.
Altrove era vociante piazza -
raggiava di colori il suo sagrato.
Ci insegue quel tripudio della luce
festante sotto gli archi - ci inseguiva .
E nella gara schermi ancora il viso -
ricordi? un passo, un solo passo ancora …
la loggia dei Mercanti ci appariva
intrisa del bagliore di un’attesa -
era Bologna d’oro, risvegliata
dal sogno eterno d'essere mattino.
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