Per le donne messicane torturate e uccise a Ciudad Juarez
Una goccia densa di sangue si accende
nella notte tra pianeti ciechi,
impregnando sterpi nudi e ginestre,
come un olio ruvido, amaro.
La terra è un mattone scabro:
somiglia a una pelle scura violata,
a una tela su cui ancora vibri
una torcia di resina per morire, poi,
in un solo brevissimo soffio.
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Una croce messicana, di agave rosa,
è cresciuta vicino a fiori azzurri di lino,
a piante di caffè e passiflora:
ricorda la donna che vide solo Dio.
Tratto dalla raccolta Anna Guzzi, "Ombre di neve tra le rocce dell'Ermon", Screenpress Edizioni, 2013
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