Pubblicato il 04/04/2009 08:46:24
Quando apparisti tu si equilibrarono le gomme in tutte le officine. Ci fu un lampo di silenzio e poi un minuto di trambusto. Dal letto dei fiumi si alzarono vassoi di frescura. Le altre sentirono una mano sui fianchi e vennero trascinate lontano. Sulla terra piovvero rossetti, uncinetti pagine gialle e rogiti, tutti furono istruiti sul da farsi e il da farsi era già fatto. Un pirata nella taverna sul porto fatturò l'abbandono della schiava storpia, ma la schiava era già in fuga, coperta da due gambe perfette e dal titolo di principessa. Un sesterzio di Napoleone e un marengo di Giulio Cesare si fusero in luccichii da collezione. Quando apparisti tu la Borsa toreò nell'arena del lucro e non ci fu chi perse. Lo scricciolo aveva pronti sei nidi, la femmina scelse il più esatto. I giudici rientrarono in aula con sentenze caritatevoli e le arance incartarono di arancione i sentieri dell'anno. Da quando non ci sei, un vento tra le righe soffia fuoco.
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