Pubblicato il 19/10/2013 07:54:21
Quello che sono e sono stato domandatelo alle strade dei paesi della sete. Tufi lucertole spine, bell'uva sulle colline dove fui ladro di galline. Strade di cenere e pomice lavorate dallo scorpione. Dove ramingo io vissi la cicala ancora muore.
Quello che sono e sono stato domandatelo alle strade. Una dice, scatenato! E mostra le ferite che fuggendo ho lasciato. Dalle braccia di mia madre dalle mani dell'amata sempre fuggiasco sono stato. Da me solo inseguito braccato, colpito.
Re per un giorno per cent'anni povero. Soldato bracciante gabelliere: su ogni nuova strada nuovo mestiere. Domandate ai sentieri della neve alle doline alle cordigliere quello che sono e sono stato. Domandatelo alle strade.
Alla malora carte cartigli e scartoffie che potevano darmi gloria. La vita ho consumato su carta e inchiostro. Mio Dio quanto ho limato notte e giorno. Mio Dio quanto ho penato.
http://cantosirene.blogspot.it/2013/10/quello-che-sono.html
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