LA VETRINETTA
(metasemantico nonsense)
Ci sono giorni squinci e morilassi,
che in una scrufaldera infangoliada
ti viene voglia di gettare sassi
al ritmo lento e braso di lambada;
e giorni che ti senti ammeringada
in una saccottiglia di collassi,
che niente vale aver scarpe di Prada
venuti meno, insino i primi passi.
Così che anche l’amore, se ti chiama,
diventa un suono pieno di sarcasmo
ferente come un’arma con la lama.
E in invernal, lapalissiano spasmo,
resti a mirare muta e tautograma
la vetrinetta di un banale orgasmo.
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