QUALI OBIETTIVI RAGGIUNGERE?
1) DEBOLEZZA DEL SISTEMA ITALIA
Per quanto concerne l’Italia, credo sia opportuno livellare le differenze di classe, la cui forbice sta diventando troppo ampia sia per fattori endemici di crescita economica (l’Italia ha subito l’onda lunga della crisi USA del 2008 da cui ancora non è riuscita, al pari di altri Paesi Europei, ad uscire fuori) sia per debito pubblico troppo alto che impedisce di ridurre la pressione fiscale su imprese e persone fisiche.
Da questo trend negativo che ha visto la classe media quasi scomparire, livellandosi verso il basso, la politica nazionale, invece di attuare una strategia seria di riduzione del reddito pubblico, sta cercando il consenso del popolo attraverso politiche populistiche e contro i migranti e/o i Rom.
Perché fa questo? Perché cerca un capro espiatorio da gettare in pasto al popolino ignorante coltivando l’illusione di un reddito di cittadinanza (scimmiottando in questo la Germania) e di una Flex Tax, ancorata al 15%, sperando così di debellare l’ormai dilagante evasione fiscale.
Entrambe le due strategie hanno un punto di debolezza: il debito pubblico, uno dei più alti del mondo, che Monti in passato (2011), chiamato in soccorso del sistema in fase di tracollo, cercò di arginare in vari modi anche attraverso la riforma pensionistica Fornero, tanto discussa ed odiata dagli italiani, con l’elevazione a 67 anni dell’uscita dal mondo del lavoro.
SONO I MIGRANTI UN PROBLEMA? No, non lo sono nella misura in cui l’Europa si faccia carico delle sue responsabilità, avendo lasciato per anni sola l’Italia con aiuti marginali e insufficienti. L’Italia è la porta di accesso principale d’Europa, data la sua posizione geografica, ma non può arginare da sola il flusso migratorio crescente senza un fattivo e serio contributo dell’UE.
2) PUNTI DI FORZA
La forza dell’Italia è il turismo grazie alle sue bellezze paesaggistiche ed artistiche. In un piccolo territorio come quello italiano si concentra un patrimonio considerevole di storia, archeologia, paesaggio, arte. L’Italia, culla del Rinascimento italiano che si è poi da Firenze e da Roma irradiato in tutta Europa, rappresenta la punta di diamante di un sistema di opportunità notevoli che potrebbero attrarre sempre di più flussi turistici da tutto il mondo. Questa ricchezza, unica al mondo con un patrimonio culturale di circa l’80% di quello globale, costituisce un punto di forza e di potenzialità in ambito turistico-culturale.
Accanto all’agro-alimentare che è uno degli aspetti più rappresentativi dell’Italia nel mondo (terreni fertili e vulcanici con microclima favorevole, collinare-marino), la moda ed un artigianato ancora vivace, accanto ad un’industria capace e versatile in grado di competere con il gigante cinese e non solo, rendono competitivo il sistema paese.
In questa effervescente situazione, considerato il basso tasso di natalità della popolazione, i migranti potrebbero costituire una risorsa ed essere impegnati in differenti settori a seconda della specificità delle loro competenze di base affinate dalla conoscenza delle tecniche all’avanguardia in uso nel mio paese.
Quella della migrazione diverrebbe così un’opportunità e non un peso, affiancando la popolazione italiana ed europea, tendente ad un progressivo invecchiamento, con nuove e dinamiche energie giovani capaci di fronteggiare le future sfide del mercato globale.
A parer mio, congiuntamente ad una politica tendente ad abbassare l’alto debito pubblico italiano con tagli alla spesa pubblica e maggiori investimenti a favore delle giovani start-up e delle imprese, si dovrebbe procedere ad un acculturamento ed inserimento dei migranti nel tessuto produttivo locale. Questo vale per l’Italia come per l’Europa ed estendibile come modello di sviluppo in tutte quelle aree in cui si verifica un invecchiamento della popolazione con basso tasso di natalità.
Penso che gli Stati Uniti di un passato recente ne siano stati un valido esempio, avendo consentito a tanti migranti di crescere e di far parte attivamente del tessuto produttivo locale.
L’Europa dovrebbe adeguarsi ad una politica più aperta verso i migranti economici. Certo non può accogliere tutti indiscriminatamente. Un piano Marshall per l’Africa ormai urge, ma con risorse a livello mondiale. L’Africa non è stata solo colonizzata dagli Europei, ma è stata sfruttata da tutti i Paesi del mondo indistintamente (leggasi Cina, USA, ecc.). Oggi chiede aiuto al mondo ed il mondo non può sottrarsi a questi impegni, specialmente chi ha tratto il massimo beneficio dallo sfruttamento di risorse naturali: oro, diamanti, uranio, materie prime, petrolio e suoi derivati, etc.
E’ arrivata l’ora di voltare pagina se vogliamo equilibrare il destino del mondo, altrimenti andremo incontro ad una catastrofe generale.
ANALYSIS OF THE ITALIAN SYSTEM: WEAKNESS AND STRENGTH POINT
Object to achieve:
1) WIKNESS of the ITALIAN SYSTEM
As for Italy, I think it is appropriate to level out class differences, whose gap is becoming too large for endemic factors of economic growth (Italy has suffered the long wave of the US crisis of 2008 from which it is not yet succeeded to come out), both for too high a public debt that prevents to reduce the tax burden on companies and individuals.
From this negative trend that has seen the middle class almost disappear leveling down, the national politics, instead of implementing a serious strategy of reducing public income, is seeking the consensus of the people through populist policies and against migrants and /or Roma community, the Europe's largest and most disadvantaged minority group..
Why do you do this? Because the new Government is looking for a scapegoat to throw to the ignorant populace by cultivating the illusion of an income of citizenship (aping Germany in this) and a Flex Tax, anchored to 15%, hoping to eradicate the rampant tax evasion.
Both strategies have a weakness: the public debt, one of the highest in the world, which Premier Monti in the past (2011), called to the rescue of the system in a phase of collapse, tried to stem in various ways through pension reform Fornero, much discussed and hated by Italians, with the elevation to 67 years of a possible retirement, leaving so late the world of work.
Are the migrants a real problem?
No, they are not to the extent that Europe takes responsibility for its responsibilities, having left Italy alone for years with marginal and insufficient aid. Italy is the main gateway to Europe, given its geographical position, but it cannot alone stem the growing migratory flow without an effective and serious EU contribution. The Lisbon Treaty (2009) requires an adaptation to unforeseen situations.
2) STRENGTH
The strength of the Italian system is tourism thanks to its scenic and artistic beauties. In a small area like the Italian one, a considerable amount of history, archeology, landscape and art are concentrated.
Italy, the cradle of the Italian Renaissance that from Florence and Rome has been radiated throughout Europe, is the spearhead of a system of remarkable opportunities that could attract more and more tourist flows from all over the world. This wealth, unique in the world with a cultural heritage of about 80% of the global one, is a point of strength and potentiality in tourism and culture.
Next to the agro-food sector which is one of the most representative aspects of Italy in the world (fertile and volcanic soils with favorable microclimate, hilly-marine), fashion and a still lively craftsmanship alongside a versatile industry, capable to compete with the Chinese giant and beyond, make the country system competitive.
In this effervescent situation, considering the low birth rate of the population, migrants could be a resource and be engaged in different sectors depending on the specificity of their basic skills refined by the knowledge of the cutting edge techniques used in Italy.
That of migration would become an opportunity and not a burden, supporting the Italian and European population, tending to a progressive aging, with new and dynamic young energies able to face the future challenges of the global market. In my opinion, together with a policy aimed at lowering the high Italian public debt with cuts by a serious spending review and greater investment in favor of young start-ups and businesses, we should proceed to acculturation and integration of migrants into the local productive fabric. This applies to Italy as well as to Europe and can be extended as a model of development in all those areas where there is an aging population with a low birth rate.
Europe should adapt to a more open policy towards economic migrants. Of course, it cannot accommodate everyone indiscriminately. A Marshall plan for Africa now urgent, but with resources worldwide. Africa has not only been colonized by Europeans, but has been exploited by all the countries of the world without distinction (Europe, China, USA, etc.). Today it asks for help from the world and the world cannot escape these commitments, especially those who have drawn the maximum benefit from the exploitation of its natural resources: gold, diamonds, uranium, raw materials, oil and its derivatives, etc.
I think that the United States of a recent past have been a good example of hospitality allowing many migrants to grow and actively participate in the local productive fabric.
It is time to turn the page if we want to balance the fate of the world, otherwise we will face a general catastrophe. Europe should adapt to a more open policy towards economic migrants.
It is time to turn the page if we want to balance the fate of world peoples.
By Franca Colozzo
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