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Leonora Velasquez di Domenico ad Agropoli

Argomento: Arte

di Catello Nastro
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Pubblicato il 28/07/2010 00:38:28

Una valida artista colombiana
LEONORA VELASQUEZ DI DOMENICO AD AGROPOLI

Dal 31 luglio, serata di inaugurazione alle ore 20, e fino al 14 agosto 2010, presso lo Studio d’Arte e Cultura di Catello Nastro, in via Filippo Patella n. 46, AGROPOLI, proprio agli inizi degli scaloni che danno al centro storico della cittadina capoluogo del Cilento, con apertura serale ed ingresso libero, si terrà un interessante evento artistico degno di nota. La mostra personale della pittrice Leonora Velasquez Di Domenico. Una trentina di opere pittoriche ad acrilico, olio e tecnica mista, proporranno ai visitatori il mondo artistico della pittrice colombiana. Classificare la medesima in una delle tante correnti artistiche contemporanee sarebbe un poco come limitare ed etichettare una espressione che si mantiene sempre libera, in ogni attimo della composizione, da ogni schema e da ogni corrente. La forma reale nella maggior parte delle opere, rimane solo il punto di partenza per la composizione. Il colore, spesso, da solo, riesce a far capire ciò che l’artista vuole esprimere, il messaggio che vuole comunicare ai visitatori. E’ la stessa forza della gradazione del colore e dell’intensità della pennellata che, da sola, crea effetti suggestivi e significativi. L’opera intitolata “Tsunami”, ad esempio, con un semplice ma incisivo getto di colore propone una tragedia quasi cosmica. Nell’opera “Onda” la forza della natura assume un aspetto diverso, pur nella sua dinamicità per così dire, ritmica e controllata, mentre l’altra opera intitolata “Big Bang”, sempre attraverso un dosaggio calibrato di forme e colori, riesce a comunicare l’immensa potenza della natura capace anche di opera distruttiva. Nelle due opere intitolate “Navigare” e “Navigazione” si ritorna all’ordine. Le vele, che fanno bella mostra al centro della tela, sembrano sintetizzare l’opera dell’uomo, con un messaggio ecologico che risulta di grande effetto proprio in questi giorni di inquinamento e quindi grossa sofferenza per il mare ed i suoi abitatori. La mano e la grazia femminile in queste opere diventa evidente. I colori sono tenui, incutono serenità ed anche l’accostamento tra le varie tonalità delle tinte, quasi in un progetto monocromatico, si pongono agli occhi ed allo spirito del visitatore come rappresentazione armonica del soggetto. Se si osserva attentamente il quadro “I pensieri” si nota l’estrema sintetizzazione dei concetti riportati sulla tela. Le sfere con linee curve diverse e colorazioni diverse assumono personalità ben distinte e separate. Nel caso di Leonora Velasquez non possiamo parlare di astrattismo o informale, perché le opere sono leggibili anche all’inesperto d’arte, possiamo parlare invece di un simbolismo coloristico che prevale su quello formale ed assume, molto spesso il ruolo di protagonista della tela. “La spiaggia” sembra quasi una veduta aerea. In effetti si tratta di tre o quattro strisce di colore che però hanno il grande effetto di rappresentare, naturalmente dando ampio spazio all’immaginazione, un riassunto chiaro e leggibile, naturalmente in scala ridotta del cosmo. Quanto sopra asserito potrebbe anche valere per il dipinto intitolato “Passioni”. Foglie di tinte calde e tinte fredde sembra alimentarsi in un solo vaso, mantenere una vita autonoma ma simbiotica allo stesso tempo. Guardando questo quadro sembra quasi di scorgere giovani che danzano in una discoteca prima di appartarsi per un bacio o un abbraccio. Il colore – anche in questo caso – è il vero motivo conduttore di tutta l’opera. In un’altra opera che ha destato il mio interesse, che è immensamente cresciuto nel leggere il titolo “ La speranza” mi fa ritornare al simbolismo di Leonora Velasquez. Quale simbolo migliore poteva avere la speranza se non una goccia quasi umanizzata? Ed il cerchio, che rappresenta la vita, il punto di partenza di tutte le cose del creato, della terra, dei pianeti, degli astri, della riproduzione della specie, diventa anche in questa opera co-protagonista. Certamente se il critico d’arte può “introdurre” a suo singolare giudizio il “lettore” o fruitore dell’opera d’arte è proprio questo ultimo che deve attingere direttamente alla fonte. Visitando la mostra d’arte, parlando con l’artista, cercando di capire meglio il suo messaggio. D’altra parte il vero compito dell’arte, e quindi dell’artista è proprio questo: fare arte ma nello stesso tempo produrre cultura.

Catello Nastro

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