Pubblicato il 02/12/2013 23:34:19
Non potrei, col violoncello, essere come Sollima Giovanni, nato a Palermo. Il violoncello è nelle sue viscere invece a me prende le orecchie e sparisce. Lui ci parla, a me sconvolge. Demone seducente: ma se non avessi cuore? Ignoro quando s’aprì il varco e volò via
capovolto nel bianco. Non potrei fare ciò che fa
Sollima Giovanni. lui è il violoncello. Io amo il suo canto lungo, leggero gioco e amarezza. Sono come chi attende il turno, muta e notturna, dentro il fodero richiuso.
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