Pubblicato il 11/11/2013 14:21:49
Ricordi quel tavolo sul prato, bianco - con quattro sedie messe lì, come per caso. Seduti attorno si parlava - come si fa tra vivi che solo appena sfiora un vento d'ombra tra i capelli - poi si fa Pasqua il sole in tarda primavera. Un'aria colma di troppa luce abbaglia - minuscole farfalle bianche inseguono la scia scomparendo. Ognuno si rispecchia in un riverbero - sperando. Perché è tutto prato intorno e allacciano le braccia in cerchio amico gli alberi con mani verdi che rinascono dal ciclo buio della terra dove poi si ricongiungono. Ma siamo in un mandala d'erba dove non ha soffiato ancora il vento - dove l'istante è fermo - pigmenti d'infinito sotto un cielo chiaro - il sole in alto lo sigilla. Ogni parola detta non ritorna - sosta dove il giardino è appartenenza muta ai fiori che aspettano la sera respirando verso l'alba - poi curvi su se stessi si addormentano.
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