Pubblicato il 12/07/2013 07:29:54
L’estate per la prosa e i limoni, per la nudità e il languore, per l'eterna indolenza del ritorno immaginato, per i rari flauti e i piedi scalzi, e la stanza da letto in agosto dalle lenzuola arruffate e il sale della domenica, ah violini!
Quando premo i crepuscoli estivi insieme, è un mese di fisarmoniche di strada e spruzzatori che adagiano la polvere, piccole ombre che fuggono da me.
È musica che si apre e si chiude, Italia mia, su Bleecker, ciao, Antonio, e le grida d’acqua dei bambini che strappano il cielo rosa in rivoli di carta; è il crepuscolo nelle narici e nell’odore dell’acqua lungo strade imbrattate che non ti portano all’acqua, e isole e limoni raccolti nella mente.
Laggiù c’è l’Hudson, in fiamme come il mare. Ti spoglierei nell’afa estiva, e riderei e asciugherei la tua pelle bagnata se mi venissi a trovare.
(tratta da "In a green night", 1962 - traduzione di Matteo Campagnoli, https://plus.google.com/105526232309342080663/posts)
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