Le soleil brillait dans ma case
et mes femmes étaient belles et souples
comme les palmiers sous la brise des soirs.
Mes enfants glissaient sur le grand fleuve
aux profondeurs de mort
et mes pirogues luttaient avec les crocodiles
la lune, maternelle, accompagnait nos danses
le rythme frénétique et lourd du tam-tam,
tam-tam de la joie, tam-tam de l’insouciance
au milieu des feux de liberté.
Puis un jour, le silence…
les rayons du soleil semblèrent s’éteindre
dans ma case vide de sens.
mes femmes écrasèrent leurs bouches rougies
sur les lèvres minces et dures des conquérants aux yeux d’acier
et mes enfants quittèrent leur nudité paisible
pour l’uniforme de fer e de sang.
Votre voix s’est éteinte aussi
les fers de l’esclavage ont déchiré mon coeur
tam-tams de mes nuits, tam-tams de mes pères.
*
Colui che ha perso tutto
Il sole rischiarava la mia capanna
ed erano belle le mie mogli, e prosperose
come le palme nella brezza fresca della sera.
I miei figli danzavano sull’acqua del grande fiume
così profondo sotto, come la morte
e le mie canoe si battevano con i coccodrilli.
La luna custodiva, materna, le nostre danze,
il ritmo frenetico e potente del tamburo,
tamburo di gioia, tamburo spensierato
con intorno un fuoco, il fuoco della libertà.
Poi un giorno, il silenzio…
I raggi del sole sembrarono spengersi
nella mia capanna ormai vuota di senso.
Le mie mogli spinsero le loro bocche arrossite
contro le labbra smilze e dure dei conquistatori dagli occhi d’acciaio
e i miei figli si spogliarono della loro innocente nudità
per una divisa di ferro e di sangue.
Anche la vostra voce s’è spenta.
Il ferro della schiavitù mi ha strappato il cuore
tamburi delle mie notti, tamburi dei miei padri.
[ Traduzione di Alessandra Ponticelli Conti ]