Pubblicato il 25/11/2012 13:20:58
l’indifferenza non ha inizio né fine: è uno stato immutabile, un peso, un’inerzia che nulla potrebbe far vacillare. forse ancora pervengono ai tuoi centri nervosi messaggi del mondo esterno, però nessun genere di risposta globale, tale da coinvolgere la totalità dell’organismo, sembra potersi elaborare. permangono solo i riflessi elementari: quando il semaforo è rosso non attraversi, ti ripari dal vento per accenderti una sigaretta, nelle mattine d’inverno ti copri di più, ti cambi la polo, le calze, le mutande e il maglione una volta alla settimana, le lenzuola un po’ meno di due volte al mese. l’indifferenza dissolve il linguaggio, imbroglia i segni. sei paziente e non aspetti, sei libero e non scegli, sei disponibile e niente ti mobilita. non chiedi niente, non esigi niente, non imponi niente. senti senza mai ascoltare, vedi senza mai guardare: le crepe nei soffitti, i listelli del parquet, il disegno delle mattonelle, le rughe intorno agli occhi, gli alberi, l’acqua, le pietre, le automobili che passano, le nuvole che disegnano in cielo le loro forme di nuvole. ora vivi nell’inesauribile.
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