Pubblicato il 28/02/2019 11:08:10
Grande tendone, di diversi colori, domina la scena prima del suo inizio.
Quel tendone è un dolce rifugio per l’uomo che, dietro a quel sipario, cela le sue emozioni ed indossa la maschera dell’uomo fallace o perfetto.
É solo il sipario a dividere l’emozione dell’attore dal giudizio dello spettatore.
Se non ci fosse il sipario, l’uomo non sarebbe più attore, perché non potrebbe mostrarsi diverso ma solo, e sempre, se stesso.
Il sipario in scena dona forza e vigore a quell’uomo che, per tutti, è un attore e – per se stesso – è un cuore che pulsa e che batte per dare senso alla sua vita, recitandone i misteri, le gioie e gli intrighi.
Sipario, tendone maestoso, che come sacrario raccogli i segreti più nascosti dell’uomo attore, separalo dal suo spettatore ma mai da se stesso, perché – senza se stesso – è una maschera che risuona senza lasciare la scia di una vita spesa nell’arte a gloria dell’Eterna Bellezza.
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