Pubblicato il 18/02/2008
Raccontami una storia che mi faccia ridere, raccontami quella che somiglia un po’ a te. Raccontamela ancora che non è mai abbastanza. L’ascolterò come bambino estasiato con gli occhi spalancati lucenti e teneri. L’ascolterò come dolce ninnananna nell’incantato silenzio di un istante senza tempo. Sorseggerò ogni stilla e, come passerotto affamato, mi nutrirò di ogni minuzia vagando nell’immensa e verde pianura, sospinta da una brezza leggera, quasi fossi un’esile festuca.
16 agosto 2002
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