Pubblicato il 08/05/2013 13:29:47
Gli occhi si sono fatti di sale nel voltarmi i pensieri si sono fermati nei gesti, nel silenzio delle cose fatte; ho raccolto le briciole del dopopranzo e le ho scosse nell’aria vitrea del giardino dove è appena spiovuto e irrompe il sole. Qui, anche il più lieve soprassalto del merlo oltre la siepe sta fermo e stanno ferme le mie parole come navi in bottiglia. La vostra lingua è la mia, ma la mia non è la vostra mi son sentito pensare mentre in casa lampeggia in penombra il televisore e una musica epica diffonde l’eleganza di una berlina. Tengo per me cos’è curare il fuoco l’odore spesso di legna bagnata, lo stoppino fra le dita lo stare di tutti i giorni nelle cose da fare, dentro un’altra luce rotta dalle nuvole, un diverso tramontare allacciato agli alberi alti pieno negli occhi delle case, sulle bestie dei poveri; un po’ qua un po’ là si sta soli così, oggi, un giorno così, un giorno più soli.
(tratta da "Mandate a dire all’imperatore", Crocetti, 2010, vedi http://ipoetisonovivi.com/2013/04/22/)
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