Pubblicato il 30/04/2013 16:24:14
Rede des Philosophen
Nachts, wenn die Welt eine Chance hat, beginne ich mit der Arbeit. Aber erwarten Sie kein System. Kühnheit war mir stets fremd, für eine Schule war ich zu müde, das Fremde machte mir Angst. Eine Zukunft des Denkens kann ich mir nicht vorstellen, die Entfernung von Begriff zu Begriff nimmt zu, und über dem Vergangenen hängen schwere Wolken. Alles, was ich noch sehe, sind ein paar Fußabdrucke von weither, die ich sorgfältig übersetze, ehe sie sich verlieren. Von meinem Buch über die Ethik schrieb ich nur das Wort ››Ich‹‹, auch das mit unsicherer Hand. Manchmal schreibt mir die Kindheit eine Postkarte: Erinnerst du dich? Aber das ist, strenggenommen, keine Philosophie.
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Discorso del filosofo
Di notte, quando il mondo ha una chance, mi metto al lavoro. Non vi aspettate che ci sia un sistema. L’audacia mi è stata sempre estranea, per una scuola ero troppo stanco, l’ignoto mi faceva paura. Un futuro del pensare non so figurarmelo, la distanza fra concetto e concetto aumenta, e sul passato gravano pesanti nubi. Tutto quello che ancora vedo sono delle orme venute da lontano che io traduco con cura prima che si perdano. Del mio libro sull’etica ho scritto solo la parola ››io‹‹, e anche questa con mano insicura. Ogni tanto l’infanzia mi manda una cartolina: ti ricordi? Ma questo a rigore non è una filosofia.
(tratta da "Il coro del mondo", Mondadori, 2010, http://ipoetisonovivi.com/2013/03/06/)
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