Pubblicato il 17/07/2013 04:35:56
Maestro siete molto malato ora, ve ne prego riposate, lasciate ad altri il vostro fardello. La nostra guerra è vana, tutti sono deceduti o disertati, la causa persa.
-“Figliolo, ascolta questo mio ultimo delirio di vecchio: per tanti inverni sei stato mio allievo. Ti raccolsi in una gelida nottata quando Pazzia era la tua amante e da allora imposi al tuo lato oscuro nuova consapevolezza, portandoti ad odiare l’umanità in quasi ogni sua miserabile manifestazione. Vedi, la bellezza di una stagione nascente che bacia i più graziosi fanciulli sugli occhi e sulle labbra, ancora oggi è di un coinvolgimento inarrestabile. Comprenderai anche tu la ricomparsa di gesti ingenuamente immaturi, il ritorno ad infatuazioni prevedibili, e l’ispirazione proveniente da elementi naturali. Sono talvolta bellissimi questi sciami di gioventù. Possiamo contemplare indifferentemente il vigore nascente o la femminilità sgraziata, non ha più importanza. E nel più piccolo abbandono che scorgo nei tuoi occhi-figliuolo- accrescere a fiotti la tua innegabile diversità. Non dovrai smarrirti, tornerà sempre l’inesauribile appetito, fino quasi ad annullare quei sorrisi così candidi.
Ricorda, per poter amare il prossimo, occorre non offendere se stessi; per esecrare in forma disinteressata l’umanità intera, bisogna divorare il proprio io senza riserve.
So che sarai tu a farti carico della mia eredità. So che il tuo amore si manifesterà con ancora più odio nei giorni che verranno. La tua bellezza è altrove, non carnale. Non manifestabile qui, ora. Ma è ovunque oramai. Di nuova poesia rilucerà il tuo animo straziato Fulgido e perverso Come lo scoppio immondo Di una disperata bomba.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Lorenzo Bonadè, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|