Pubblicato il 18/04/2013 17:54:00
Fra le cose che il mare getta si cerchino le più disseccate, zampe violette di gamberi, testine di pesci morti, soavi sillabe di legno, piccoli paesi di perla, si cerchi ciò che il mare ha sfatto con inutile insistenza, ciò che ha rotto e squassato e abbandonato per noi.
Ci sono petali inanellati, cotoni della tempesta, sterili gemme dell’acqua e ossa gracili d’uccello che sembrano ancor volare.
Si svuota il mare delle sue scorie, il vento gioca con gli oggetti, il sole ogni cosa abbraccia e il tempo vicino al mare conta e tocca quanto esiste.
Io conosco tutte le alghe, gli occhi bianchi della rena, le piccole mercanzie delle maree dell’autunno e, come un gran pellicano, edifico umidi nidi, spugne che adorano il vento, e labbra d’ombra abissale, ma nulla è più lacerante dell’indizio di un naufragio: il dolce legno scomparso che fu morso dalle onde e sdegnato dalla morte.
Bisogna cercare cose oscure in qualche parte della terra, in riva al silenzio azzurro o dov’è passato il treno di una furiosa tempesta: restano sogni sottili, monete di tempo e d’acqua, detriti, celeste cenere, e l’ebbrezza intrasferibile di prender parte ai travagli della spiaggia spopolata.
(tratta da "Poesie", a cura di Roberto Paoli, Bur 2001)
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Loredana Savelli, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|