Pubblicato il 16/04/2013 15:34:26
E' rimasto un odore tra i canneti: un misto di sangue e carne, un penetrante petalo nauseabondo. Tra le palme da cocco le tombe sono piene di ossa demolite, di ammutoliti rantoli. Il delicato satrapo conversa tra coppe, colletti e cordoni d'oro. Il piccolo palazzo luccica come un orologio e le felpate e rapide risate attraversano a volte i corridoi e si riuniscono alle voci morte e alle bocche azzurre sotterrate di fresco. Il dolore è celato, simile a una pianta il cui seme cade senza tregua sul suolo e fa crescere al buio le grandi foglie cieche. L'odio si è formato squama su squama, colpo su colpo, nell'acqua terribile della palude, con un muso pieno di melma e di silenzio.
(tratta da "Poesie", Superclassici BUR, 2001)
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