Pubblicato il 28/04/2008
Al giardino delle Tuileries, questa mattina, il sole si è addormentato su tutti i gradini di pietra uno dopo l'altro, come un adolescente biondo il cui sonno leggero sia stato interrotto dal passaggio di un' ombra. Contro il palazzo antico verdeggiano giovani germogli. L'alito del vento, incantato, mischia al profumo del passato l'odore fresco dei lillà. Le statue che sulle nostre piazze pubbliche spaventano come in preda alla follia, qui sognano sagge nelle nicchie di verzura luminosa che proteggono il loro candore. Le vasche delle fontane, in fondo alle quali riposa il cielo azzurro, splendono come sguardi. Dalla terrazza in riva al fiume, si scorge, in atto di uscire dalla vecchia caserma del quai d'Orsay, sull'altra riva e come in un altro secolo, un ussaro che passa. I convolvoli traboccano disordinatamente dai vasi coronati di gerani. Ardente di sole, l'eliotropio brucia i suoi profumi. Davanti al Louvre si slanciano le malvarose, leggere come alberi di nave, nobili e graziose come colonne, rosee come fanciulle che arrossiscono. Iridati di sole e sospiranti d'amore, gli zampilli salgono verso il cielo. In fondo alla terrazza, un cavaliere di pietra lanciato, senza mutar di posto, in un galoppo folle, le labbra incollate a una gaia tromba, incarna tutto l'ardore della primavera. Ma il cielo s'è incupito, sta per piovere. Le vasche, nelle quali l’azzurro non brilla più, paiono occhi vuoti di sguardo o vasi colmi di lacrime. L'assurdo zampillo, sferzato dalla brezza, innalza sempre più in fretta verso il cielo il suo inno ormai ridicolo. L'inutile dolcezza dei lillà è di una tristezza infinita. E laggiù, a briglia sciolta, mentre i suoi piedi di marmo incitano con moto immobile e furioso il cavallo a un galoppo vertiginoso e fisso, l'inconsapevole cavaliere suona senza fine la tromba contro il cielo nero.
Pubblicato per la prima volta nel 1896, nella raccolta "Les plaisirs et le jours".
Tratto dal volume "I piaceri e i giorni", traduzione di Mariolina Bongiovanni Bertini, pubblicato da Bollati Boringhieri.
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