Pubblicato il 30/01/2013 17:12:16
Gatto che giochi per via come fosse il tuo letto, invidio la sorte che è tua, ché neppur sorte si chiama. Buon servo di leggi fatali che reggono i sassi e le genti, hai istinti generali, senti solo quel che senti; sei felice perché sei come sei, il tuo nulla è tutto tuo. Io mi vedo e non mi ho, mi conosco, e non sono io.
(http://digilander.libero.it/gattiearte/poesia.htm#swinburne)
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