Pubblicato il 25/01/2013 15:21:21
Un fiore appassisce eccolo lì gettato nella spazzatura è un’infamia pura scrivere dopo Auschwitz una poesia sul carcame di un fiore.
Un gatto schiacciato le interiora fuori il sangue un rivolo dalle ruote di una macchina è un’infamia pura scrivere dopo Sabra e Shatila una poesia sul carcame di un gatto.
Un bambino a cui hanno sparato sanguina in braccio a suo padre che si stringe al muro è un’infamia pura scrivere dopo l’omicidio di un bambino una poesia su un muro che sanguina. Centocinquantamila travolti dal mare fetono spargono malattie è un’infamia pura scrivere dopo morti a migliaia una poesia su un teleoperatore a cui hanno sparato.
Com’è bello che si possa ancora scrivere su un fiore che appassisce, il carcame di un gatto, un muro che sanguina, un teleoperatore una poesia d’amore, infamia pura sulla soglia dell’Ade.
(tratta da "SENTO CADERE QUALCOSA", Poesie scelte 1960-2008, Giulio Einaudi Editore, 2009, a cura di Ariel Rathaus, vedi anche http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2012/02/24/natan-zach-sento-cadere-qualcosa-poesie-scelte-1960-2008/)
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