Pubblicato il 28/04/2013 07:46:13
Perché, se sei mare? (ad Angela Caccia)
Mi parli di semi germogliati di sole Speranze vaghe, artati dubbi della tua mente Pensieri di ieri che non hanno più ragione d’essere Ambiguità di donna Che vorrebbe essere ‘altra’ Di frustrazioni che non sai accettare Perché, se nella tua natura ti è dato D’essere una sol cosa con questo universo mondo (?)
Mi parli d’amore recondito e improvviso Per tutte le cose che ci girano attorno Che non ti appartengono, che non ci appartengono Che siamo chiamati ad amare senza possesso Per tacerne l’essenza ch’è in loro, ch’è già nostra Ne aspiri l'intenso profumo Ne rimproveri l’assenza come un lascito Che ti fa orfana di cosa (?)
Mi parli di luoghi vissuti Paesaggi, campagne, piccoli borghi del cuore Dove ti rifugi in cerca di una felicità arcana Insania vissuta amaramente, nell’insoddisfazione Che ti dilania d’aver fatto tutto, d’aver dato tutto Ciò che ti resta Sono parole, pagine bianche che vai riempiendo Di dissapori d’amore, come di neve (?)
E assai poco mi parli di te Dei sentimenti che nutri in albagia Nei vacui momenti in cui l’ambizione ti assale E ti contorce ‘feroce’ come arbusto d’ulivo Che affonda le sue radici alla roccia E che ti trattiene quando vorresti andare Nel vento dei giorni che ti restano Nel fruscio che si spegne lontano (?)
Eppure mi parli di risacca che si appropinqua alla riva Di porti e di coste, di un veleggiare sognato e forse Mai intrapreso Di barche che affrontano le onde impetuose E flutti gorgheggianti, impari nel ‘canto piano’ della vita Che d’affrontare domandano quell’ultimo scoglio Tenaci nel dire: 'io sono' sì, l’incoerenza Di un esistere che di volare anela (?) Perché, se sei mare d'acque condivise tumultuoso e incontenibile ?
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