1
E' il solito giro... dicevi... compitavi:
- In pochi a passeggio con il vento
che butta in faccia terra. Il sole
scappa sull'altro marciapiede.
Preludevi all'idillio:
- Il mare... vicino la ferrovia, mentre
sta per piovere.
In attesa e in assenza dell'evento:
- Se uscisse dal portone che non sa
dove andare... cosa fare...
(ma guarda tu quei due che sguardi...
adesso si avvicinano... mi pestano...
mi lasciano svenuto sulla strada, a pezzi, sanguinante...)
2
Mossa ulteriore:
- La filovia... vuota... disabitata... ridicola
l'asta, la sbarra (beffa? di chi?) orizzontale
a mezz'altezza... i più, ottusi, nell'esercizio
assurdo, avvinghiati, accapigliati a scavalcarla,
battendo i denti, precipiti
al biglietto (il pupazzo-tranviere
e i posti a sedere
sotto due dita di polvere).
3
Perdurante l'assenza; spasmodica
l'attesa; estrema
soluzione addotta dalle proprie mani:
- Spillo macchinalmente alzato
dalla destra; situazione, tentazione
frenetica; stretto tra le due dita all'altezza
del naso. Fermo. Colta la mira: giusto
giusto a perpendicolo nella pupilla
dell'occhio destro. Sangue. Inevitabile
lo svenimento.
4
Si vedano poi le proiezioni ortogonali. L'effetto
del dramma sul protagonista
in seguito: come assorbito, incassato
(o devitalizzato).
(da "Il disperso", Guanda)
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