Pubblicato il 06/02/2013 06:09:53
Ci voltiamo a una voce o ad altro che le somigli come il sibilo del vento le note di un violino le grida di una gabbiana alla luce dell’alba.
Ci voltiamo a una voce per poterci fermare esaminare la posizione misurare la nostalgia di quell’ultima piana col metronomo del cuore.
Ci voltiamo a una voce per non sentirci soli incrociare lo sguardo distratto del passante convincendoci la mente che quella è la strada.
Ci voltiamo a una voce lo stesso senza udirla (o estraneo a noi quel timbro) quel gesto come di natura sperandoci alle spalle l’incitamento di Dio. Da: Vocianti (2010)
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