Pubblicato il 10/10/2012 17:34:11
è una cosa incantata, come lo smalto sopra l’ala d’una locusta, ripartito dal sole in una miriade di trame. Come Gieseking che suona Scarlatti
come la lesina che l’atterice possiede in luogo del becco, o come lo scialle da pioggia del kiwi di piume fini come capelli — trovando la via alla cieca va la mente, gli occhi a terra.
Ha l’orecchio della memoria con cui può udire senza che vi sia nulla da udire. Come l’inclinazione del giroscopio d’una evidenza incontestabile perché verificata dalla certezza assoluta,
ha un forte potere d’incantesimo. È come il collo della colomba, animato dal sole; è l’occhio della memoria; è levità coscienziosa.
Essa lacera il velo; squarcia la tentazione, la nebbia che vela gli occhi del cuore, se pure il cuore ha un volto; allontana gli affanni. È il fuoco
nell’iridescenza del collo della colomba, nelle incoerenze di Scarlatti. L’armonia ne mette alla prova il caos; non è, come il giuramento di Erode immutabile.
THE MIND IS AN ENCHANTING THING
is an enchanted thing like the glaze on a katydid-wing subdivided by sun till the nettings are legion. Like Gieseking playing Scarlatti;
like the apteryx-awl as a beak, or the kiwi’s rain-shawl of haired feathers, the mind seeking its way as though blind, walks along with its eyes on the ground.
It has memory’s ear that can hear without having to hear. Like the gyroscope’s fall, truly unequivocal because trued by regnant certainty,
it has a power of strong enchantment. It is like the dove- neck animated by sun; it is memory’s eye; it’s conscientious inconsistency.
It tears off the veil; tears the temptation, the mist the heart wears, from its eyes - if the heart has a face; it takes apart dejection. It’s fire in the dove-neck’ iridescence; in the inconsistencies of Scarlatti. Unconfusion submits its confusion to proof; it’s not a Herod’s oath that cannot change.
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