Vieni, piccolo Dio, nella mia casa.
Ti scalderò con il mio vecchio plaid bucato
Da cicche di sigarette e con il fiato
Dell’anima mia, asina impaziente e lenta come un bue.
La stalla è nel mio cuore dove il profumo del fieno
Si mescola al puzzo del letame.
Eppure io lo so che ti lascerai cullare
Dalle parole della ninna nanna che già cantai
Al figlio appena nato. Che ti potrò baciare
Le gote, la fronte e le manine sante.
Vieni nella mia casa, o Dio bambino,
E falla risuonare dei tuoi vagiti:
Fa’ che per una volta sola
Sia io a dare a te consolazione.
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