Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)
l'elefante bianco protegge i suoi sogni se lo tieni premuto sul fianco dentro la tenda
Come la Mayadevi la madre di Siddhartha Le grandi orecchie vibrano d'ali
e nell'aria sembra un violoncello quel suono nel buio fuori dal balcone veglia l'elefante bianco il tuo respiro e cosa nel sogno borbotti
Aspettami dicevi sto rivando l'll
Sapevi che sarei tornato?
Fatta di neve sul fianco di latte e garze
per mani di lino negli occhi le trine
i ricci per ciglia andava alla rosa
diceva per dire al laghetto
che trema di balena con l'll favore dei merli
Gli elefanti vanno dalle spose
che custodiscono un loro oriente
nel velo i ricami, ninive del cielo nel solco del seno deponi l'attesa accudisci Incessanti si alzano in volo gli uccelli deformando la luce, sbriciolando gli anemoni per nutrirti di uova e di prugne
Racchiude le costole l'anima in fiori di felce e limonio a bagno nei versi sul mistero si solleva la veste s'incontra la carne d'amina dove l'avorio riluce sul calor della terra avviene il possesso più su della perdita della vista più giù dove gli occhi vedono sole le tracce si fa sacra ogni minima fibra
L'elefante bianco con sei zanne discende dal cielo e te le pianta sul fianco sinistro I sacerdoti interpretano dentro il tempio sul bosco e il loro responso è gioioso Dicono che è una fecondazione e nascerà un principe dentro di te Piccoli Gesù Siddhartha come bambini che corrono lungo la riva dei fiumi tirando sassi al cielo facendo rayuela le grida
Tenevo fermo l'll viso per non svelarmi
per non cantare fermavo l'll passo
ma vibrava l'erba sotto i piedi
come a dire lo sapevo
e che mi scoppiavi dentro l'll cuore
a rivederti e l'll foro nel collo
si faceva in mille buchi e gli occhi chiari
Respira la tregua mi hai detto
Guarda le bestie...
Senza paura la cerva e l'elefante d'argento
si porta via l'll tempo che abbiamo perso
nella sua memoria fedele
Alla pura immacolata foresta si affida il luogo del concepimento Ed è li che compare la cerva Corpo ignaro di doglie al ramo del fico si appende la bocca mastica foglie
l'eterno ciclo del samsara un canto minimo di consonanza la danza tra corpi scossi di sintonia ricongiunge le mani poi vola nel taglio più bianco di luce del mondo sigillando la vocazione del sogno di l'll
La ballerina fa un passo si muove piano
ci indica l'acqua Vieni dost prendimi tra le mani
come fossi senza pelle Guarda come mi allarga
dentro l'll candore sparso in questo amore
nel buio dintorno nel fondo sull'orlo
nel segno pulito Nel foro incantato
viene un fremito se tocchi gli argini
attraverso le mani modifichi l'll domani
Dal fianco destro deve partorire l'avorio che avvolge il bambino straordinario d'amore millemila ninive Elefante bianco a sei zanne nel bosco laghetto e balena ti riporta a riva dove porge il fianco la cerva alla sete infinita di otto e garze dal fianco srotolano preziose e bianche assieme al bambino nostro per sempre
Passo creaturale Trasfigura dissesta, ma salva in tutta la sua potenza e fragilita' come la sartiglia infilza la sua stella che morendo si contrae dando alla luce l'll nome
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