Pubblicato il 17/09/2012 19:05:04
Sflogliando...Pedro Salinas
da “La voce a te dovuta” – Poema – Einaudi 1979 ringrazio l’amica Angela per avermi fatto dono di questa poesia.
Yo no necesito tiempo para saber còmo eres: conocerse es el relámpago. ?Quién te va a ti a conocer en lo que lo callas, o en esas palabras con que lo callas? El que re busque en la vida que estás viviendo, no sabe más que alusiones de ti, pretextos donde te escondes. Ir siguiéndote hacia atrás en lo que tú has hecho, antes, sumar acción con sonrisa, años con nombres, será Ir perdiéndote. Yo no. Te conocí en la tormenta. Te conocí, repentina, en ese desgarramiento brutal de tiniebla y luz, donde se revela el fondo que escapa al día y la noche. Te vi, me has visto, y ahora, desnuda ya del equívoco, de la historia, del pasado, tú, amazona en la centella, palpitante de recién llegada sin espararte, eres tan antigua mía, te conozco tan de tiempo, que en tu amor cierro los ojos, y camino sin errar, a ciegas, sin pedir nada a esa luz lenta y segura con que se conocen letras y formas y se echan cuentas y se cree que se ve quién tú, mi invisible.
Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa. Chi ti potrà conoscere là dove taci, o nelle parole con cui tu taci? Chi ti cerchi nella vita che stai vivendo, non sa di te che allusioni, pretesti in cui ti nascondi. E seguirti all’indietro in ciò che hai fatto, prima, sommare azione a sorriso, anni a nomi, sarà come perderti. Io no. Ti ho conosciuto nella tempesta. Ti ho conosciuto, improvvisa, in quello squarcio brutale di tenebra e di luce, dove si rivela il fondo che sfugge al giorno e alla notte. Ti ho visto, mi hai visto, ed ora, nuda ormai all’equivoco, della storia, del passato, tu, amazzone sulla folgore, palpitante di recente ed inatteso arrivo, sei così anticamente mia, da tanto tempo ti conosco che nel tuo amore chiudo gli occhi, e procedo senza errare, alla cieca, senza chiedere nulla a quella luce lenta e sicura con cui si riconoscono lettere e forme e si fanno conti e si crede di vedere chi tu sia, o mia invisibile.
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