Poeti (di Torino) in 10 righe - 4. Carlo MOLINARO
Carlo Molinaro (Vercelli, 1953), vive e lavora a Torino. Premio Montale con Poesie, in Sei poeti del Premio Montale (Scheiwiller, 1986). In versi, tra l’esordio con La parola vacante (1982) e l’ultimo L’effimera commedia (Miraggi, 2016), ha pubblicato più di 15 raccolte, tra cui Tenui chiose al tempo (1992), Quaranta frammenti per Monica (1997), Entro incerti limiti (2002), Sospeso sogno (2003), l’antologico La parola rinvenuta (2006), Una città (2010), Rinfusi (2011), Le cose stesse (2013), Nel settimo anno (2016).
Racchiudere in poche righe la sua poetica è impossibile: tanto vale, allora, forzare la sintesi e dire semplicemente che racconta la vita. Molinaro osserva l’amore, la società, se stesso, la quotidianità e lo fa pensando poesia, prima di scriverla. Una sincerità totale in cui l’io narrante, sempre in prima persona, e la parola sono tutt’uno. L’ultima raccolta L’effimera commedia, edito da Miraggi nella collana non a caso chiamata Voci, testimonia la vigile sensibilità della sua poetica, che ora adotta forme più discorsive, senza perdere l’innata fluidità del verso.
https://carlomolinaro.net/
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Molinaro
LA PAROLA PERDUTA
Ho perso una parola, scivolata
dalla memoria dentro il buio avido
che in densi gorghi ghermisce le cose
non messe sul bloc-notes nel momento
quando si può. Non tornerà mai più,
è inutile che provi a ripercorrere
la giornata o la vita. Tante cose
passano accanto e non le afferro. Pure
è maggiore la pena se un dettaglio
(minore, minimo, già trascurabile)
mosso nel paesaggio mi fa intendere
che per un soffio ho mancato l’aggancio
e quasi (quasi!) so che cosa ho perso:
una parola. Forse era la chiave
di tutto o forse, più probabilmente,
un aggettivo inutile. Il fastidio
è, nei due casi, uguale.
da Allo sbocco del vortice, Joker, 1996,
ristampata in La parola rinvenuta, Genesi, 2006, pag. 287
LA NEVE DI ADESSO
ne viene giù di neve
in questo mezzo marzo
è neve un po’ molle
neve sporca di città
che presto si scioglie
ma non ho voglia di ricordare
le nevicate dell’infanzia
forse erano più bianche
forse è l tempo passato
che lava più bianco
c’è un fattore decisivo
per preferire
questa neve di adesso
nella neve dell’infanzia
e della adolescenza
e della giovinezza
m’aggiravo da solo
turbinando nei fiocchi
i miei sogni impazziti
volevo nevicasse per sempre
seppellisse me e il mondo
ma la neve smetteva
com’è naturale
e restavo deluso
in questa neve invece
fra poco
prenderò un bus
per venire da te
salirò le scale
e nel quieto della camera
fra i mobili di legno
guardandoci
ascoltando il respiro
neanche m’accorgerò
di quando smetterà.
da L’effimera commedia, Miraggi Ed., 2016, p. 34
IL SECOLO
Non riesco – scusatemi, o
non scusatemi – a interessarmi al secolo,
alle sue esigenze, ai suoi gusti,
alle sue sensibilità. Il mio lettore
è fra mille anni o mille anni fa
– incidentalmente può essere oggi,
incidentalmente – sono molto presuntuoso,
lo so – scusatemi, o
non scusatemi – ma è il minimo,
mi sembra, per fare poesia:
farei altro, se no.
Poi – dico prevenendo un’obiezione –
scrivo moltissimo
di cose del mio secolo, ma
è per strappargliele via:
è perché, nel mio modo, le amo
disperatissimamente
e come un buono cavaliere antico
le devo – da sé stesse – salvare.
(da https://carlomolinaro.net/, 2016)
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Alfredo Rienzi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.