Pubblicato il 05/01/2016 01:48:08
” Ci sono Donne col gene mutato, le stesse che si sorprendono a tratti e comunque provano da sole ad affrontare i sogni. Donne dallo sguardo perso nell’orizzonte infinito dove ancora cercano l’incastro perfetto. Sono quelle che tornano sempre, odiano gli addii, amano poche persone e solo attraverso se stesse. Amano in eterno. Anche quando l’eterno si veste di oblio. La loro accoglienza lenisce e riscalda, avvolge ma non salva. Perché non c’è salvezza tra le braccia di chi vive di silenzi. Ci sono, però, consapevolezze e vuoti da esplorare e nel muto ascolto della vita le Parole hanno significato. Per questo rifiutano l’abuso dell’amore. Rinnegano l’idea del -bisogno- e attendono l’onda giusta da cui farsi travolgere. Perdono spesso occasioni di ristoro. Poco importa al quadro d’insieme. Ogni sorriso ricevuto nella leggerezza di un incontro è brace vitale. In ogni notte condivisa si ravviva la spensieratezza di bambina. Perché fermarsi prima dell’oltre? Procedono. Lacrime e risate in un unico corpo dolorante e appagato. Paradosso di vite infrante. Ci sono Donne rattoppate, ragazze interrotte che respirano l’alba a pieni polmoni con gli occhi pieni di luce. Carnefici in apparenza o forse vittime del loro stesso vagare. Sono esseri immensi capaci di giocarsi l’anima per non tradire la fiducia riposta in quel folle equilibrio che le governa. Quelle Donne lì, sentono e vestono d’onore il peso delle proprie scelte.” Simona Scudeller
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