Cercavi testimoni di bellezza.
Di tutto questo gesticolare
altro non vedi che la tua mano,
secca e vergine nello starsi al petto.
Hai benedetto il polso con il condizionale.
(esigi un nuovo battesimo, covi un nuovo asilo).
Così l'amasti, e la chiamasti "Vita",
Dentro la desinenza che ti possiede come questo foglio.
Chiaramente mi destai depositaria di quei ritagli segnaletici,
(dei tuoi ritardi, delle tue rincorse):
-Penna, sfortunata testimone della mia lurida presenza,
se già non seguo le tue tracce con attenta devozione,
io Ti prego di adottare queste sillabe
che soltanto invocano una madre.
Coscienziosa del peccato costruito e impacchettato con scarsità di materiali,
inventa (ma per loro) la maestà di un miracolo segreto.
Fuga il chiacchiericcio isterico delle pene puntuali e
regala un ritmo animalesco, così deciso e inafferrabile, alle minacce quotidiane,
ormai invalide nel gioco con l'antico agire primordiale.
Che si propongano sfacciate e proficue danzino le loro pretese!
Che risorgano (seppur sconfitte) dalle trame del Silenzio bavardoso,
che divengano soldati senza occhio per la mira,
cucchiai senza ricette da cucina,
versi senza protesici copioni,
VIVE presenze dell'assolato Continuare... -
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