Il buio del vagone di un treno serale
può soltanto essere vissuto.
Un' istantanea non renderebbe del calore il fiato blu dei sedili poco comodi,
la fugacità dei lampioni che staffeggiano di fuori
avrebbero delle candele soltanto la posa.
Il mio corpo altro non sarebbe che il risultato
di una presenza oggettiva in uno spazio visibile.
E così il mio contorno, che è grigio come la porpora delle matite e
fortunato erede dello Scorrimento
incontrerebbe rassegnato una residenza e forse, anche un indirizzo.
Quale orrore per il vento che lo abita!
La vita si crea dal collage delle contraddizioni,
un prodotto di un'equazione che non necessita dell'impeccabile pratica:
il suo compimento sta alla materia come la sua 'ssenza alla risposta agli appelli
quotidiani.
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