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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

dieci poesie di Rodolfo Alonso

di Rodolfo Alonso 

Proposta di Loredana Savelli »

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Pubblicato il 01/07/2012 10:08:07

CONFABULAR

Es la llanura el hijo perfecto
los que abrimos la mañana con los dientes
viviendo hasta aquí arriba
el vino de mano en mano
el poema de mano en mano
la sangre de mano en mano
sí es verdad
habría que decirlo a todo el mundo.

(de Salud o nada, 1954)


CONFABULARE

È la pianura il figlio perfetto
noi che apriamo il mattino con i denti
vivendo fin quassù
il vino di mano in mano
la poesia di mano in mano
il sangue di mano in mano
sì è vero
bisognerebbe dirlo a tutto il mondo.

***

LA VOZ TOMADA

Cuando se quiebre la lengua del amor, nos quedará todavía esta palabra
ronca.

Cuando no pueda decir, volverá todavía a mi garganta el eco de tu cuerpo.

(de El músico en la máquina, 1958)


LA VOCE PRESA

Quando si romperà la lingua dell'amore, ci rimarrà ancora questa roca
parola.

Quando non potrò parlare, tornerà ancora nella mia gola l'eco del tuo corpo.

***

DÉJÀ VU

Una mujer se desnuda en mi memoria
mientras afuera resplandece la ciudad
o llueve y hace frío

Una mujer lava su pelo negro con el agua de mi infancia
una distancia va formándose

Su piel es lenta y fresca como la mañana que acaricia
su voz se hace lejana

Una mujer me alcanza
el primer seno descubierto
el primer seno acariciado

Mientras adentro resplandece la memoria

(de Hago el amor, 1969)


DÉJÀ VU

Una donna si spoglia nella mia memoria
mentre fuori risplende la città
o piove e fa freddo

Una donna lava i suoi capelli neri con l'acqua della mia infanzia
una distanza va formandosi

La sua pelle è lenta e fresca come il mattino che accarezza
la sua voce si fa lontana

Una donna mi raggiunge
il primo seno scoperto
il primo seno accarezzato

Mentre dentro risplende la memoria

***

FLORA Y FAUNA

Dos gatas sufren por amor
de un espléndido modo.
Y la Naturaleza no descansa.

El paraíso es un sueño animal.

(de Señora Vida, 1979)


FLORA E FAUNA

Due gatte soffrono per amore
in uno splendido modo.
E la Natura non riposa.

Il paradiso è un sogno animale.

***

COMO DOS ASTROS

Como dos astros errantes
que se han unido por su errar
nuestros errores nos acercan
nuestros errores nos separan

Como dos astros errantes
que se deslizan por amor
nuestras miradas nos atraen
nuestras miradas nos rechazan

Como dos astros errantes
que se separan para ver
la sed el hambre el sol la furia
nuestros caminos encontrados

En lo profundo de los cielos
en el silencio de la luz
como dos astros errantes
morimos renacemos.

(de Señora Vida, 1979)


COME DUE ASTRI

Come due astri erranti
che si sono uniti nel loro errare
i nostri errori ci avvicinano
i nostri errori ci allontanano

Come due astri erranti
che guizzano per amore
i nostri sguardi ci attraggono
i nostri sguardi ci respingono

Come due astri erranti
che si separano per vedere
la sete la fame il sole la furia
i nostri sentieri incontrati

Nel profondo dei cieli
nel silenzio della luce
come due astri erranti
moriamo risorgiamo

***

LA CANCIÓN DE LAS HOJAS

Voz del añoso mundo
con que el viento se enciende.
¿Qué me dices, si dices,
para mí, para todos?

Vida que se desvive
por vivir, vida viva,
maravilla sedienta
coronada de ecos.

Cada murmullo late
atento a cada hoja,
silencio suspendido
por una boca eterna.

El cielo se susurra
canciones de festejo,
música a solas, sol,
aire, luz, agua, hierba.

Son que ilumina hondo,
incesante milagro:
yo que me siento oír,
la voz que hace memoria.

El árbol en la tierra,
la canción bajo el sol,
las hojas en el cielo,
el viento entre las hojas.

Colmada de frescura,
mi sangre reconoce
ese freír alado:
no hay más que un universo.

(de Sol o ombra, 1981)


LA CANZONE DELLE FOGLIE

Voce dell'antico mondo
con la quale il vento s'accende.
Che mi dici, se dici,
a me, a tutti?

Vita che si affanna
per vivere, vita viva,
meraviglia assetata
coronata di echi.

Ogni mormorio batte
attento ad ogni foglia,
silenzio sospeso
da una bocca eterna.

Il cielo si sussurra
canzoni di festa,
musica solitaria, sole,
aria, luce, acqua, erba.

Sole che illumina profondo,
incessante miracolo:
io che mi sento ascoltare,
la voce che ricorda.

L'albero nella terra,
la canzone sotto il sole,
le foglie nel cielo,
il vento tra le foglie.

Colmo di frescura,
il mio sangue riconosce
questo friggere alato:
non c'è che un universo.

***

PACHAMAMA

Toco la tierra pongo
mi corazón mi mano
sobre la tierra negra
gris roja fértil
reseca zumbadora
marrón de viva carne
color del elemento
material sol sonido
vibraciones caricia

Piso la tierra toco
lo que tengo soy sé
tierra por descubrir
tierra que nutre
madre tierra hasta el fin
tierra que entierra

Sobre la tierra desde
la tierra un paso
una mirada una canción
que celebre el encuentro
de un hombre con su hembra

(de Sol o sombra, 1981)


PACHAMAMA

Tocco la terra metto
il mio cuore la mia mano
sopra la terra nera
grigia rossa fertile
fievole ronzío
marrone di viva carne
colore dell'elemento
materia sole suono
vibrazioni carezza

Calpesto la terra tocco
quel che ho sono so
terra da scoprire
terra che nutre
madre terra fino alla fine
terra che sotterra

Sopra la terra dalla
terra un passo
uno sguardo una canzone
che celebri l'incontro
di un uomo con la sua femmina

***

OLOR A LLUVIA

El aire trae de pronto recuerdos del olvido
con sabor a horizonte, hierba húmeda y ausencia.
Color difuso y neto, casi como sin dueño,
máscara o habitante, límpidamente orgánico,
cargadamente etéreo. Espíritus, espíritu;
huellas de una memoria que gira en su vacío
repleto: fuegos, cuerpos, dioses, rastros, palabras.

(de Sol o sombra, 1981)


ODORE DI PIOGGIA

L'aria porta d'improvviso ricordi dall'oblio
dal sapore d'orizzonte, erba umida e assenza.
Colore diffuso e netto, quasi come senza padrone,
maschera o abitante, limpidamente organico,
fortemente etereo. Spiriti, spirito;
orme di una memoria che gira nel suo vuoto
saturo: fuochi, corpi, dei, tracce, parole.

***

A LA SOMBRA DE MALTHUS

Sabios anuncian,
con discreta emoción
y sopesando datos,
de manera siniestra,
irreprochables,
que en el Tercer Milenio
más hombres tendrán sed.

(De hacerlo, no serán,
como se ve,
lo suficientemente
originales:
todos los siglos
consiguieron tener
sed de justicia,
libertad y belleza).

Ahora, por fin, parece
-miserable milagro,
cruel consumación,
irrisorio destino
final- , que los humanos
tendrán por suerte
matar muriendo
(cazando lluvias,
en oasis blindados,
cercando ríos,
encerrando el mar)
por una simple, serena,
saludable y letal
sed clarísima de agua.

(de El arte de callar, 2003)


ALL'OMBRA DI MALTHUS

Dei saggi annunciano,
con discreta emozione
e soppesando dati,
in modo sinistro,
irreprensibili,
che nel Terzo Millennio
sempre più uomini avranno sete.

(Al farlo, non saranno,
come si vede,
sufficientemente
originali:
tutti i secoli
ebbero la loro
sete di giustizia,
libertà e bellezza).

Adesso, finalmente, sembra proprio
- miserabile miracolo,
spreco crudele,
irrisorio destino
finale - , che gli umani
avranno la fortuna
di uccidere morendo
(a caccia di piogge,
in oasi blindate,
recintando fiumi,
rinchiudendo il mare)
per una semplice, serena,
salutare e letale
cristallina sete d'acqua.

***

EL PESO DE TU PASO

¿Pasas sin darte peso
cuando pasas, belleza,
inquieta certidumbre,
la joven nuca erguida
avanzando en la sombra,
levemente indecisa,
tendido hacia el futuro
el filo de ese cuello
inefable y letal?
¿O pisas, al hacerlo,
temible adolescente,
el peso de tu paso,
el paso de tu cuerpo
gloriosamente incierto
entre niña y muchacha?
¿El tiempo te contiene
o es tiempo lo que luces,
resplandor que se sabe
preso en su resplandor,
madurez inminente
livianamente espléndida
que firme se presagia,
dorado atardecer
todavía en su mañana?
¿Te ves tú como vemos,
o al verte cambiarías?
Arriesgada inocencia,
¿lo que de luz te colma
escondes o te esconde?
¿Sólo al verte no verte
te veremos, belleza?
¿En otros? ¿En nosotros?
¿No es la belleza verte
saber que no te sabes
mediodía inmortal?
¿Y anidas, sin embargo,
tu huevo de serpiente?
¿No temas, todavía,
no es nostalgia o deseo
percibir tu milagro
de presente huidizo,
de futura memoria.
Somos lo que sabemos
ver, lo que nos hace ver,
siendo somos lo sido,
seremos lo que sé,
lo que sé ser: ser sed.

(de El arte de callar, 2003)


IL PESO DEL TUO PASSO

Passi senza darti peso
quando passi, bellezza,
inquieta certezza,
la giovane nuca diritta
avanzando nell'ombra,
lievemente indecisa,
teso verso il futuro
il filo di questo collo
ineffabile e letale?
O calpesti, al farlo,
temibile adoloescente,
il peso del tuo passo,
il peso del tuo corpo
gloriosamente incerto
tra bambina e ragazza?
Il tempo ti contiene
o è tempo quel che ostenti,
splendore di sapersi
prigioniero nel suo splendore,
maturità imminente
delicatamente splendida
che ferma si fa presentire,
dorato imbrunire
ancora nel suo mattino?
Ti vedi tu come vediamo,
o al vederti cambieresti?
Arrischiata innocenza,
quel che di luce ti colma
nascondi o ti nasconde?
Solo al vederti non vederti
ti vedremo, bellezza?
In altri? In noi?
Non è la bellezza vederti
sapere di non saperti
mezzogiorno immortale?
E comunque, covi
il tuo uovo di serpente?
Non temere, ancora,
non è nostalgia o desiderio
percepire il tuo miracolo
di presente sfuggente,
di futura memoria.
Siamo quel che sappiamo
vedere, quel che si fa vedere,
essendo siamo ciò che è stato,
saremo quel che so,
quel che so di essere: essere sete.


Traduzioni di Sara Pagnini (http://www.filidaquilone.it/num005pagnini.html)




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