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Antenne

di Caterina Nicoletta Accettura
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Pubblicato il 20/01/2013 07:51:56

La giornata e’ grigia, sembra Novembre.

Dalla finestra della mia camera, le antenne sui terrazzi dei palazzi di fronte, scosse appena da quel po’ di vento che a Taranto e’ di casa, mi fanno pensare alla totale semplificazione della vita.

Sono linee semplici, pulite senza fronzoli, di metallo essenziali nella loro forma e nella loro funzione.
Esse mi riportano alla mia vita, che finora e’ stata piena di orpelli, decorazioni,
Ho cercato di abbellirne lo scheletro con delle sovrastrutture
che soddisfacessero la mia sensibilita’e non solo la mia mente.
La nuova realta’ in cui vivo mi porta a ridurre tutto all’esssenziale:e’ come se qualcosa si fosse spento per sempre dentro di me,ma non e’ rimpianto,e’ consapevolezza presa di coscienza di un’altra eta’ che sto vivendo e di una condizione diversa, dovuta al cambiare della realta’ circostante.
E con essa anche l’uomo…..
La vita ,un foglio di carta appallottolata in una mano, mi sembra immagine piu’ che mai attuale,secondo,l’espressione di Montale.
Nessuna zona del mondo puo’ sentirsi uguale ad ieri, quando sulle coste sbarcano ogni notte centinaia di uomini, di vite umane che chiedono aiuto, asilo, acqua, amore,di non essere trattati sempre come facenti parte di una parte del pianeta
che viene da dempre ignorata e rifiutata.
Odio l’indifferenza di coloro che, qualunque cosa a succeda, restano immobili e serafici come se il fatto non li riguardasse.
Ma questi individui i ,non fanno parte di una classe sociale piuttosto che di un’altra.Se si fa un parallelo tra la classe di appartenenza ed i ldanaro, consideriamo borghese quello che ha o produce danaro e ne usufruisce, come se fosse un diritto suo, tutto suo _____.Questo e’ vero solo in parte.

Le istituzioni che tolsero l’uomo allo stato ferino, convalidano quanto detto comunemente.
.Ma non si tiene conto che in una societa’ a struttura comunque piramidale,ci sono tanti, piu’ deboli che non riescono ad emergere, ma sono uomini come tutti gli altri.
Popolazioni intere muoiono di fame per la nostra incuria ,perche’ nessuna nazione progredita si e’ mai interressata alle loro sorti,
permettendo i regimi totalitari, che massacrano le popolazioni ele mantengono nell’ignoranza ,nell’abbrutimento piu’ totale affinche’ il barlume di intelligenza che e’ in ogni essere umano, venga spento sul nascere, venga coartato verso idee di distruzione di se stessi e dei nostri simili.Armano le mani ai bambini.Tagliano le mani a quelli che rifiutano.
Parlo di idee, non di ideali, perche’ la morte non puo’ essere un ideale, L’ideale e’ la vita dell’uomo che aspira a fare, nel senso positivo del termine.E la filosofia che e’ riflessione sulla vita, non sulla morte, pur non ignorando il male che c’e’ nel mondo, le cattive intenzioni di molti, deve trovare una via d’uscita all’annientamento dell’uomo.Percio’ la centralita’ del concetto di persona, e’ in questo momento storico piu’ che mai di massima importanza ed attualita’.Difendere la persona nella sua dignita’ di essere pensante ,che ha diritto alla vita e quindi alla qualita’ della
vita stessa ,che tenga conto che qualsiasi persona di qualsiasi razza o etnia deve essere rispettata .Il rispetto e’ avvicinarel’altro, non farlo sentire solo con i suoi problemi ,alienato.
L’abbandono isola,
toglie cioe’ all’individuo la sua stessa natura di essere sociale e lo getta nella disperazione, nel disordine, togliendogli i punti di riferimento.
Brancola come un cieco per un mondo che gli diviene ogni giorno piu’ estraneo.
Peggio ostile.
Spesso inizia nelle famiglie, come atteggiamento di rifiuto a volte sottovalutato che esplode dopo anni di silenzio.
Si espande nei nuclei lavorativi, della societa’, rende l’uomo cattivo, vile, insoddisfatto e quindi irresponsabile, e nel tentativo di recuperare se stesso, schiaccia gli altri, innescando una catena infinita di rancori piccoli e grandi che rendono impossibile la vita nei posti di lavoro,in una catena che non puo’ fare altro che causare disagi e lutti.
I lutti non sono solo i fatti di sangue pur presenti ampiamente nella societa, e’ la morte dello spirito quella che dobbiamo temere di piu’,l’alienazione da soggetto. L’uomo vuole sentirsi soggetto, protagonista delle proprie scelte.
Chi e’reso trasparente dall’indifferenza,
viene appiattito e tende sempre piu’ a
diventare oggetto, in un’alternanza di motivi e modalita’ che
hanno per fine la totale scomparsa dell’individuo, l’impossibilita’ di recupero,la nolonta’e

rendono la società un groviglio inestricabile di egoismi e di interessi, di violenza.
Solo la consapevolezza si essere soggetti della propria realizzazione, ed elementi indispensabili nella vita degli altri possiamo uscire da quell’ondata scetticismo e violenza che sembra trascinarci in una spirale che solo noi possiamo fermare.
Anneghiamo tutti in una bolgia che ha per elemento primo caratterizzante la meschinita’, e il disinteresse,per l’altro.
Difendere la persona nella sua dignita’di vita che e’ unica pur nella molteplicita’.
La riflessione sul concetto di Persona e’ fondamentale perche’ vanifica un altro concetto l’indifferenza.
L’indifferenza uccide come e piu’ delle guerre , le sue vittime sono infinite.le sue strategie subdole.
Condizione dell’esplicarsi dell’azione del’uomo nel mondo, e’ la liberta’, e la Pace.
Ed e’ con questo spirito, che i nostri giovani sono partiti per le Missioni di pace.
Portare alle Popolazioni vittime dei soprusi e dell’ignoranza, un supporto per divenire consapevoli del loro ruolo , del loro diritto a stare in pace, che solo nella pace si puo’ prosperare,aprire scuole, costruire ospedali, debellare endemiche piaghe,come la fame, le carestie, l’abbandono a se stessi e alla violenza inaudita di coloro che ostacolano la serena convivenza tra i Popoli.
Ricordo come fosse ora
quando volli andare per forza a vedere passare la nave Garibaldi che lasciava il porto di Taranto .
Tutta la popolazione si era riversata sul litorale per un saluto, erano i figli di tutti che pomettevano un futuro migliore ai meno fortunati
.Pure nella generale commozione, ne ammirai il coraggio.
Oggi, dopo che tanti sono rientrati coperti dalla bandiera, sento scuotersi fortemente il castello di certezze che mi ero costruita, saldamente.
.Oggi mi rivelo soltanto a me stessa una persona fragile che piange, smarrita nel vedere tante giovani vite cadere,il pianto di troppe madri_


_ Ma che dico? Di tutti.

Suona il "Silenzio" della caserma vicino casa, la musica che dice ai noi vivi: Presente!

Torno a guardare quelle antenne di metallo, fredde e stilizzate contro il cielo di ghiaccio,gelido, come questo mio cuore.

L’essenziale,e’ solo la vita.



No, alle guerre.




______________________Nicole.



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