Pubblicato il 20/10/2012 16:18:39
Ascoltando il “Magnificat” di Arvo Pärt
Respirare nervature d’aria - incanalare voce di stelle senza punte - bucare crisalide in sfera della mente.
Versare tiepida vittoria in ciotola di mendicante - ala venata d’ombra , aureo stupore in fondo.
Non essere più tu, non esser altro.
Cantare inno d’acqua in conca tesa verso l’alto - cupola, vetta o croce d’aria in scala sfinita di languore - altro fardello non si può portare.
Vegliare marmi di notturne lastre in cappa di chiarore.
“Non mi toccare”
In soffice riflesso oltrepassare garze di mattini - nel silenzio biancheggiare.
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