Pubblicato il 11/05/2016 11:32:03
Il bidello di una volta Come è cambiato il mondo,soprattutto a Rapone! Fino alla fine della seconda guerra mondiale(1945),le persone che rappresentavano l’Autorità del comune di Rapone erano: il Podestà,ovvero il sindaco,il Segretario Comunale,la Guardia Comunale e,…il bidello! I carabinieri di stanza nella caserma di Ruvo del Monte, allora come adesso,avevano giurisprudenza sul territorio di Rapone,e per svolgere il loro servizio,raggiungevano il nostro paese…a piedi! All’epoca per l’Arma dei Carabinieri,i cittadini avevano più rispetto e timore di adesso! A tale proposito, mio padre,tanti anni fa mi diceva con tono scherzoso che: il mio bisnonno, Francesco u Massariedd,quando si trovava nel suo terreno,in località Pescara di Rapone,quando vedeva i carabinieri che da Ruvo del Monte venivano a piedi in direzione di Rapone,attraversando la strada sterrata(u carrar)sotto la sua masseria,in segno di rispetto li salutava così:”Buon giorno signor carbunier!”(Era un altro mondo!). A quell’epoca,il bidello,era il factotum del Comune! Un vero Deus ex Machina! Nella stagione fredda,si alzava di mattina presto per tagliare la legna,che doveva poi servirgli per accendere tutte le stufe presenti in ogni classe delle scuole elementari e di avviamento,alias,poi,medie.Inoltre,egli provvedeva ad accendere anche le stufe degli uffici comunali.Lo stesso,oltre alla pulizia delle scuole,provvedeva pure alla pulizia delle strade di Rapone! Un lavoro non facile, poichè a quei tempi,quasi tutte le famiglie raponesi possedevano animali di tutti i tipi,soprattutto: asini,capre,maiali,le strade del paese erano piene dei loro escrementi,ed erano pure accompagnati dai loro caratteristici”profumi”.Non ricordo che, egli,per lavorare, usasse mai i guanti nè qualche mascherina di protezione!Col tempo aveva preso talmente tanta” confidenza” con questi “prodotti” che ,probabilmente per lui, era tutto normale.Non so se gli spazzini di adesso farebbero ancora quel lavoro con tanta”disinvoltura”! I bidelli di quel tipo si chiamavano:Giovanni Repole(r.Rienz) e in ordine di successione , zio Vito Nicola Natale. Gli altri, seguivano subito dopo con qualche mansione in meno. In quel tempo però,il bidello,oltre alle mansioni su descritte, si occupava pure del servizio cimiteriale, e con piccone e pala,scavava a mano la fossa per ospitare la salma,aiutato in questa operazione dai parenti del defunto,o altro personale “assunto” per l’occasione.Stando a quanto su detto,oggi,appare impensabile che il comune di Rapone dell’epoca, potesse chiudere qualche volta il bilancio in deficit!Aveva in dotazione, una”macchina da guerra”umana, che sopperiva a tutte le moderne tecnologie! Peccato che i tempi sono cambiati!ma mi consola il fatto che tanti raponesi ,trovando lavoro in Comune,non sono più emigrati e i nostri colori han ben rappresentato.Ora che il vento della bora mi sfiora e mi consola,il mio sguardo ricerca ancora… il vecchio bidello con la scopa e la carriola!
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