Pubblicato il 18/03/2008
"La parola ci appare nuda, disarmata, sorpresa dalla luce, dunque è necessario catturarla rapidamente, non lasciarla scappare, non darle il tempo di nascondersi un'altra volta. Scrivere è imparare a vedere, si scrive perché si è vista la parola che stava dietro alla parola. Essa avrà, ad una ad una, le stesse lettere, ma sarà diventata un'altra a partire da quel momento. La poesia, molto più dell'espressione teatrale o romanzesca, è la rivelazione della parola che stava nascosta"
"Gli adulti usano le parole senza amarle. Ed è per questo che le parole diventano vecchie e corrotte. I bambini sono diversi. Giocano con le parole e, giocandoci, le salvano dalla corruzione ... I bambini prestano ascolto alle parole: le parole sono la musica delle voci umane. I bambini percepiscono la fisicità delle parole: sono soffici? dure? rotonde? spigolose? I bambini assaggiano le parole: sono dolci? salate? acide? amare? I bambini sentono l'odore delle parole. Le parole sono come polline sui fiori delle cose. Ai bambini le parole piacciono. Ecco perché anche alle parole piacciono i bambini".
(citazioni tratte dall'introduzione del volume "La parola nascosta" di Nadia Ferretti, Carocci Faber editore, 2004 Roma)
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