Pubblicato il 05/05/2012 12:05:16
A rovescio
il mio dito víola cose della città ulcerata il caldo delle pareti il sole stende pergolati verdi nell’occhio di finestre alte
l’anima violentata è una perforatrice seziona cose nel pomeriggio nudo inventa la morbosità di spaccare sui muri le parole
il sole illumina la via in silenzio la casa lucida dentro di me le cose scavate guardano la notte (a rovescio) e si annegano strette
(da Pedaços / Pezzi, 1992)
Le parole tutte
da questo sguardo massiccio nascono poesie da questo modo torto
sguardo di grano maturo gli odori della notte inzuppano la terra di ombre le mani cercano incavi concimano punti di esclamazione
le parole tutte che dirò prima di morire
(da Tempo de doer / Tempo di soffrire, 1998)
(vedi sito http://www.filidaquilone.it/num011brandolini.html, a cura di Alessio Brandolini)
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