Lo sguardo orientato verso chi mi circonda
Si posa sempre sui luoghi sconosciuti
Tutto tace in giro
Grande confusione per le strade
La gente ferma ai semafori guarda l’orologio e freme
Corrono, corrono i cuori solitari
Si guardano intorno con totale assenza di espressione
Non vogliono perdere tempo
Ma il tempo non è amico di chi ignora
Dove corri, frenetico sconosciuto
se non osi guardare la gente che ti è vicino?
Hai forse dimenticato che sei umano?
Disprezzi il bianco vestito di cenci
Non tolleri l’albanese che beve alle sette del mattino
Ignori il ragazzino che ai semafori chiede la monetina
La zingara che ti propone la lettura della mano
Il senegalese che vende borse e fiori di lana cotta
Il cinese che vende giocattolini di materiali tossici
Il tailandese che con i suoi massaggi curativi
Ti chiede uno onorario quasi più alto di una visita da dentista
Ma in che giungla viviamo, tu ti chiedi?
Ti sei soffermato invece sul tuo decoro?
Ti sei fermato un momento a pensare che protesti essere uno di loro?
O forse la tua immaginazione si è arrestata a pensare che sei un genuino?
Corri, corri mio caro amico
Arresta il tuo tempo per un solo istante
e guarda come ride il ragazzino se appena gli offri un semplice sorriso!
Oggi mentre mi recavo con i colleghi a sorseggiare il caffè del mattino
Ho visto un bimbo seduto sul passeggino che
trafficava ignaro col suo naso
Ho posato gli occhi su di lui
Mi ha detto “ciao” e mi ha sorriso con tutta l’ingenuità del momento
La mamma, infreddolita per il gelo invernale, tendeva la mano chiedendo una moneta
Ho mandato giù il caffè di corsa
Ignari i miei colleghi dell’accaduto
Mi son trovata con enorme sorpresa
Il bambino quasi appiccicato alla gonna
Mi ha sorriso, siamo diventati amici
E da quel giorno il latte che consumiamo insieme
Ha il sapore degli infusi degli antichi greci
Evviva mio piccolo amico
Io e te felici della strada che ci ha fatto incontrare , dello stesso bar, del mio lavoro
A presto, passero da poco conosciuto
Piacere di essere ora una tua amica.
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