Pubblicato il 14/07/2012 16:33:15
Discorso surreale sull’omosessualità e sui mancini
Mi chiedo perché un omosessuale si debba chiamare "gay", come se un etero fosse "sad". Lo trovo alquanto riduttivo, anche se capisco che in qualche modo si sia dovuti uscire da un'impasse storica di violenze, orrori e pregiudizi ignobili. Ma è questo il modo? Con un "Gay" si è chiusa la questione del nome e di quello che il nome rappresenta? E un ebreo? E una donna? E un nero? E un MANCINO??? E tanti e tanti altri? Come avremmo dovuto chiamarli? “Gay” anche loro? Davvero, a me non piace questa maniera così facilona e superficiale di sistemare le cose, da cabaret.
Mi chiedo, anche, perché diciamo "omo" e "etero", e non, semplicemente: "Umani". Ognuno proverà piacere, farà l’amore come gli pare, (vedi Dalla) con chi vuole. O non lo farà, non è mica obbligatorio copulare a tutti i costi. Si possono fare anche tante altre belle cose, comunque questo adesso non c’entra, è un altro discorso.
E allora:
Mi chiedo perché solo i preti uomini possono dire la messa ( o in altre religioni essere bonzi, o monaci, o altro) e le donne no. Mi chiedo perché si possa credere a tante spiegazioni, su questo argomento, terribilmente stupide e risibili come: "ma gli apostoli erano uomini", o: "ma questa è la Tradizione". E allora? Chi l’ha stabilita la tradizione? Mi chiedo anche perché si debba dire la messa, se Gesù ( e altri prima e dopo di lui) sono venuti a parlare di Amore Universale e a togliere pertanto ogni differenza tra gli esseri umani : se l’Amore è Universale, perché alcuni dovrebbero, nell’Amore, avere titoli che altri non hanno? Allora questo loro amore non è universale, se fa delle differenze di ruoli se pensano che alcuni ne sanno più di altri tanto da porsi quali “insegnanti dell’amore”. Mi chiedo perché in certi paesi - tra i quali anche il nostro per esempio - le donne vengano incartate come caramelle sporche. O bruciate, o accoltellate, o violentate, o fatte a pezzi, o … Mi chiedo perché si debba mettere in scena Qualcuno che premi o perdoni, e noi giù a contrattare, sentendoci buoni o cattivi acquirenti di meriti ... e non invece Umani sofferenti/felici di vivere in un Mistero da studiare, osservare, ricercare, temere, amare, invocare, ma non, per carità!, guardare da steccati di filo spinato del tipo "io ho ragione e tu no, a me l'ha detto uno bravo e a te no, ciccaciccabù, tiè!".
Non saranno per caso Simboli quelli cui alludono le Sacre Scritture?
E giù guerre di religione, violenze, morti. Morti che ormai non ci fanno nemmeno più effetto: è talmente diffuso, l’orrore, che spesso preferiamo non pensarci. Mi chiedo perché le Sacre Scritture siano Sacre e altri Libri no: quegli uomini delle Sacre Scritture avevano un rapporto particolare con la Divinità? Solo loro e poi basta? Kali Yuga e ciao, tutti gli altri affan...??? Mi chiedo perché Dio abbia attributi antropologici maschili e, nella nostra religione, perché la Madonna non possa aver fatto l'amore normalmente. (come del resto anche la madre del Budda o altre poverine come loro).
Non saranno per caso Simboli quelli cui alludono le Scritture?
Mi chiedo perché abbiamo bisogno di uomini-dio che fanno prodigi tipo risorgere e non di Umani vicini al Divino - anzi hanno come noi il Divino in loro magari con maggiore consapevolezza - che hanno detto cose meravigliose, che ci avvicinano a un Mistero Grande ma sono morti anche se questo ci fa paura.
Non saranno per caso Simboli quelli cui alludono le Scritture?
E’ molto probabile che la morte nasconda Altro, ci spalanchi un Oltre, ma per tutti, non per i primi della classe, gruppi di persone con titoli che altri poveracci non possiedono. Mi chiedo, infine, perché si sia interpretato un Mistero, un Simbolo come quello del Divino in maniera troppo spesso tanto faziosa e grossolana. Il Divino è per tutti e in tutti, e se ne frega se facciamo o non facciamo l’amore, o con chi lo facciamo. Il Divino è Amore, e l’Amore è in noi, non basta? Ciao amici Umani, ecco perché non devono esistere i "Gay". E neanche i Mancini.
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