Pubblicato il 24/05/2015 18:39:21
Inschibboleth inaugura: Zeugma – Lineamenti di Filosofia Italiana
La nuova Collana diretta da Massimo Adinolfi e Massimo Donà. In collaborazione con il Centro di ricerca di Metafisica e Filosofia delle Arti dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano - DIAPOREI
Comitato scientifico: Andrea Bellantone, Donatella Di Cesare, Ernesto Forcellino, Luca Illetterati, Enrica Lisciani Petrini, Carmelo Meazza, Gaetano Rametta, Valerio Rocco, Rocco Ronchi, Marco Sgarbi, Davide Tarizzo, Vincenzo Vitiello. Di seguito i primi due titoli della collana 2015: Alfredo Gatto: ‘René Descartes e il teatro della modernità’
Dalla quarta di copertina: René Descartes è stato tradizionalmente considerato il fondatore di un nuovo paradigma filosofico che ha posto le basi della modernità. Nel presente lavoro, l’autore si interroga sul fondamento di questo comune giudizio, analizzando la riflessione cartesiana alla luce della teoria sulla libera creazione delle verità eterne. In questa dottrina, letteralmente inaudita, Descartes ha dato voce ad un pensiero irriducibile alla tradizione precedente, tracciando le linee guida di un’altra, e ben più radicale, idea di Dio. È significativo, tuttavia, che il filosofo francese si sia limitato ad elaborare ed esporre i presupposti della sua teoria soltanto nel proprio epistolario, e non nelle opere destinate ad un più ampio pubblico. L’analisi delle ragioni di questa scelta intende restituire al lettore la dialettica che ha caratterizzato la riflessione di Descartes, collocandola nell’immaginario barocco cui a pieno titolo apparteneva. Francesco Valagussa: ‘La scienza incerta. Vico nel Novecento’
Dalla quarta di copertina: «La Scienza nuova è una scienza incerta, informe, oscura». Il grande metodo cartesiano di rifondazione del sapere consente un’indagine matematica rigorosa della natura. Vico vuole portare il metodo sul terreno della storia: si tratta di risalire alle origini, di scendere nelle menti fiere ed immani dei primi uomini, di rinunciare alle nostre strutture razionali per sforzarci di intendere, a stento, come pensassero i bestioni con la loro corpolentissima fantasia. La luminosità dell’ego cogito si trasforma nel fioco barlume di una lanterna che mentre illumina alcuni oggetti, esclude dalla propria vista quelli circostanti. Il progetto di un sapere unitario, compiuto e sistematico s’infrange: Vico coglie l’occasione per sondare in anteprima un terreno accidentato che verrà percorso nel Novecento dalla filologia, dalla linguistica e dall’antropologia.
www.inschibbolethedizioni.com
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