VAMPIRO
O invidia radice di mali infiniti,
verme roditore di tutte le virtù
Miguel de Cervantes – Don Chisciotte
Tu non senti,ma invidi.
Tu non guardi, ma ti specchi,
come una pianta che si avvinghia, tu, vampiro, ti colori
del rosso del mio sangue.
Quando vedi riflessa negli occhi la felicità altrui
ti accontenti e come un mendico tendi la mano a chiederne un po’.
Nelle masse ti confondi e rubi il sorriso
sui volti degli altri.
Tu invidi, controlli tutto, dio onnipotente,
senza vergogna, non senti, le tue mani non tremano,
il tuo sguardo appuntito riflette le mie emozioni
e come un boomerang me le restituisci impallidite,
guastate, artificiose come le parole di un attore.
Lampada bluastra oscilli, inosservato, tra te e me,
e, senza confini, mi abbagli.
Nato cieco hai imparato a riconoscere gli oggetti, il bastone
ti aiuta, li tocca…Tu ricordi, ma non vedi,
non senti, e dietro di me ti appendi,
fantasma dalla coda di piombo.
Tu regali la somiglianza travestita,
tu la indossi per scappare in un’altra.
Dietro di te lasci vestiti di scena, parole non dette,
sorrisi smorzati, tu hai tra le mani il vento
e come piedistallo la neve, che lentamente si scioglie.
Tu invidi la felicità che ho di amarti, tu cerchi di copiarla, ma non potrai mai raggiungerla:
Questa felicità è mia e la regalerò a chi l’ha già.
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