Pubblicato il 24/06/2012 08:35:45
“Lungo la cenere tranquilla dei giorni” - omaggio a Pierluigi Bacchini
Amo il poeta Pierluigi Bacchini che dai querceti delle cattedrali misura le variazioni di tono del vento, a gara col rintocco di campane sullo sfondo. E amo l’involontaria poesia della botanica e dell’infinitesimo, col suo inverso - l’assoluto - nella struttura di una molecola, della chimica e del fiero chiurlo - meraviglia o misericordia? - nella tempesta di stelle e pianeti. Amo il poeta Pierluigi Bacchini che sotto foglie rosse e barbe intuisce la grandezza del cosmo e la malinconia, e come Lucrezio si figura l’immanente in un seme e l’infinito ben oltre la siepe.
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