Mentre entro nel locale sento l'acre odore dei profumi di marca, tutti mischiati nell'alone mistico che appanna questi vetri estivi. Le ragazze , tutte uguali tutte diverse, hanno lo stesso sguardo e lo stesso aspetto. Molte sono segretarie precarie con delle inconfondibili occhiaie ma la "buona volontà" che offrono gli ultimi anni giovani ; altre sono mogli assopite nei loro fard, push-up, sguardi seducenti di un tempo passato che ballano a ritmo di musica come non ci fosse altro nell'esistenza.
C'è una distesa di adolescenti dinnanzi a me - alienati che tentano di colmare il loro vuoto esitenziale tra un cocktail e l'altro. Alcuni di loro sono diventati abili anche a non pensare, correndo a destra e manca per locali come questo.
Tutto questo si presenta ai miei occhi increduli a tempo di musica pulsante , che nelle menti di tutti si solleva come un'emicrania ritornante e rammentantante : l'importante è sorridere , illuminarsi nei flash fotografici e bere.
Questo è il cimento senza puro sentimento, tutti seguono e fremono.
Uno dei miei amici si gira verso di me e mi dice qualcosa. Non sento, la musica è troppo forte. Rispondo lo stesso muovendo le labbra ed è come se chi mi vedesse pensasse stia mimando il mio stesso labiale :
"Mi piacciono da morire questi balli, non significano niente."