Pubblicato il 22/06/2012 00:21:27
Ci sono sostanze di momenti, oggetti del parlare senza dire, come spaccature nel tempo. E tu ti trovi lì a mani vuote, impreparata. Quando, ecco, ricevi una promozione speciale, passi oltre per così dire - e non hai fatto nulla per meritare tanta distanza da te che resti indietro, a guardarti mentre sorridi più leggera, in sospensione di pensiero, atti e parole. Lo senti che ormai è guadagnato quel guado, ottenuto come una medaglia sul campo. Solo che, perbacco, non hai fatto proprio un accidenti … E in più, anche se la perdi, ti è stata conferita. La medaglia. Per sempre! Così sei tu ma sei anche un'altra in una sfera parallela, in possesso di uno sguardo che non sapevi fare prima, di una voce più sicura che ora ti veste di un alone più vero, o perlomeno così sembra a chi dall’esterno ti vede arrivare e si chiede: “Ma è proprio lei?”. Intanto senti scricchiolare il legno sotto i passi, la scena è aperta ma non hai paura. Eh no davvero! La recita la sai a memoria. Scorrono i fondali dipinti con boschi, monti e mari, ma non guardi più indietro, sei sicura. Come declami il tuo monologo mentre l’orchestra suona l’ouverture!
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