Pubblicato il 03/06/2012 22:00:46
Scritto col blu, come i pensieri che mancano, le paure che stramano, il bolo d’amaro che soffoca e che sputerei con tedio. Maledetto il quotidiano quando tradisce in –ismo e si fa l’ideologia del tutto che vorrebbe forzare l’esistere nel vivere, ridurre il panta rei nell’ordinato compitino di biologia marina o in qualche scolare reazione di chimica sentimentale. C’è di più se Il y a, ma dove come quando e ancora: perché? Sono stramazzato sulla scacchiera! Quale mossa? Mi lancio in una variante, sacrifico il cavallo? Scacco! Ora il rischio dell’assurdo strozza, dita di morte, e rimane quell’olezzo infame, ovunque…
Scritto in blu e sottolineato in rosso, come inaspettata correzione al tema, ma da chi? Forse il destino? E perché? Oltre lampi tuoni e procelle qualche deuccio da parata spocchioso e vile, univoca proiezione dell’ipocrisia umana quando non scommette sul fato e preferisce la quiete disperata del nulla, l’ipermercato dell’idiozia, del qualunquismo in sempiterna promozione: avanti voi, nell’impero del tre per due! A me, però, comincia a fare un tantino schifo. Lo scrivo in blu, correggo rosso e sottolineo nero.
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