Pubblicato il 31/05/2012 23:43:24
Divorare ombra, berla fino all'ultimo dei sogni, fino a perdere del limite ogni senso - oltre la sazietà dei giorni. E ritornare dalla fine, ancora e ancora senza più sapere chi è me stessa o temere smarrimenti. Partorirmi.
Ma hanno occhi le parole e sguardi furtivi e tristi come mendicanti.
Tacerò allora e lascerò spogliarmi fino a nuova pelle trasparente le mani ingenue e sporche delle cose. Così potrò partire anche restando, ferma nell’eco crepitante, e il cerchio si aprirà come un'aurora che effonde velame di rugiada nella bocca.
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